Questo articolo è un estratto della rivista Alter Ego numero 02 di maggio 2007 una rivista interessante per approfondire determinati argomenti di psicologia. Potete trovare la rivista in edicola ogni mese a 4 euro e 50 centesimi.
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La trance, ottenuta con l'ipnosi, permette l'accesso a luoghi della nostra psiche generalmente trascurati.
Secondo l'elettroencefalogramma esistono quattro ritmi principali, ai quali sono correlati altrettanti stati di coscienza più o meno riconoscibili. Questi ritmi sono definiti beta, alfa, theta e delta. Il ritmo beta è quello a più alta frequenza ed è caratteristico dello stato di veglia. La frequenza aumenta quando vi è un'attività mentale intensa in corso (per esempio, sforzo di attenzione, calcolo mentale, stato emozionale intenso, ecc.) e si abbassa quando si tende al rilassamento. Il ritmo beta è presente anche durante il sonno mentre si sogna. Il ritmo alfa, a frequenza inferiore, è quello caratteristico dell'individuo in stato di rilassamento e comporta un certo grado di distacco dalla realtà abituale con l'attenzione rivolta all'interno di sé, ai propri pensieri, alle proprie sensazioni. Poiché una simile pratica è quanto viene esperito durante la meditazione, il ritmo alfa è stato considerato una specie di via verso l'autocontrollo interiore. Soggetti addestrati alla pratica della meditazione possono continuare a produrre onde alfa malgrado la presenza di stimoli esterni molto forti.
Purtroppo, l'allenamento non ha effetti terapeutici rilevanti, ovvero riesce a rilassare la mente ma non raggiunge il corpo. Il ritmo theta, che ha frequenze ancora inferiori, è abbondantemente presente in normali condizioni fisiologiche durante la fase dell'addormentamento. Il theta ha delle caratteristiche particolari: può essere prodotto per brevissimi periodi allo stato di veglia e sembra associato al sopraggiungere di ricordi molto lontani nel tempo e/o a uno stato di sospensione sognante. Queste sono anche le caratteristiche dello stato che tutti viviamo prima di addormentarci: è uno stato in cui la mente è concentrata
sulla giornata trascorsa e/o sulle fantasie o i progetti futuri. In questa situazione sono presenti anche altre fenomenologie che non appaiono in chi si addormenta rapidamente, ma che possono essere captate se la fase dura più a lungo. La coscienza è come sdoppiata: la parte vigile, sebbene in uno stato di attenzione calante, assiste da spettatore al sopraggiungere di soggetti estranei, non volutamente pensati, che sembrano sogni. In questo caso la mente è soggetta a uno strano fenomeno: la coscienza della veglia osserva quella del sogno, perché in questi momenti le due coscienze coesistono. Coloro che raggiungono uno stato meditativo profondo arrivano allo stato theta.
Il ritmo theta sembra essere il più interessante per noi poiché corrisponde a uno stato di coscienza caratteristico, facilmente riconoscibile e decisamente diverso dallo stato di coscienza ordinario. Il ritmo delta si trova in normali condizioni fisiologiche negli stadi più profondi del sonno senza sogni mentre, patologicamente, è presente in modo caratteristico nel coma.
IPNOSI E TRANCE Cos'è una trance? Ci si trova in una trance ogni qualvolta l'io passa da uno stato ordinario di coscienza a uno diverso rispetto a quello considerato ordinario per quel singolo individuo in quel determinato tempo Essa appare quindi come un particolare stato psicofisico che può essere instaurato con quelle tecniche che possiamo definire come ipnotiche.
Cosa succede durante l'ipnosi? Nella prima fase, definita fase induttiva, si verifica un primo cambiamento dello stato di coscienza: un passaggio dalle onde beta (predominanti durante la veglia e gli stati di vigilanza e allerta) alle onde alfa, più lente. Sul-l'elettroencefalogramma si può riscontrare un'accentuata presenza delle onde alfa tipiche degli stati di rilassamen-
to e di distacco dalla realtà esterna. Ciò comporta un rallentamento anche di altre attività (respiro, pulsazioni cardiache). Successivamente, con l'approfondimento dell'attenzione all'interno, si manifesta un predominio tifile onde theta, più lente, che caratterizzano la trance vera e propria, e che viene mantenuto per tutta la seduta e utilizzato a fini terapeutici.
L'ipnosi ericksoniana
E utile chiarire la distinzione tra ipnosi tradizionale e ipnosi ericksoniana. Parlando di terapia, l'ipnosi tradizionale è caratterizzata da uno stile impositivo, direttivo. Il paziente subisce in modo del tutto passivo le direttive dell'ipnotista, vengono ricercate le risposte motorie eclatanti (un esempio classico, il famoso sollevamento del braccio), che confermerebbero, secondo questa scuola di pensiero, il buon andamento della terapia. Le tecniche dell'ipnosi ericksoniana possono essere utilizzate nella pratica clinica abbinate a diversi orientamenti teorici.
Principali campi di applicazione dell'ipnosi ericksoniana in ambito clinico:
-abitudini dannose [fumo, alcol, ecc.]
-ansia e depressione
-disturbi sessuali
-esperienze traumatiche e depotenzianti
-fobie e ossessioni
-insonnia
-gestione del dolore
In realtà, gli stati ipnotici sono utili non solo nella terapia, ma anche nell'utilizzo e nell'incremento delle proprie capacità e possibilità interne. Un esempio per tutti, l'aumento delle prestazioni fisiche e mentali in ambito sportivo o nello studio. Ciò può essere ottenuto sia tramite ipnosi indotta da un operatore esterno sia, in molti casi, attraverso l'autoipnosi. L'apprendimento dell'autoipnosi ericksoniana è estremamente utile in primo luogo per gestire al meglio le proprie risorse emotive. Non stupisce il proliferare nelle nostre città di scuole che insegnano pratiche fisiche o mentali che vengono dall'Oriente.
In quella cultura, infatti, è normale che i bambini siano educati ad allenare le proprie emozioni, incrementandone le potenzialità. In Occidente, al contrario, non sono molte le persone che sono state educate a pensare alle risorse emotive come a un bagaglio personale che è possibile sviluppare.
I principali campi di applicazione dell'autoipnosi ericksoniana:
-aumento dell'attenzione e della concentrazione
-aumento delle prestazioni fisiche [per esempio, in ambito sportivo]
-gestione del dolore e anestesia
-incremento del contatto con se stessi e con le proprie risorse inconsce
-recupero energetico
-rilassamento e gestione dello stress
L'autoipnosi può essere utilizzata in modo efficace per rilassarsi, recuperare energia, dormire meglio e rendere disponibili a se stessi le proprie risorse. Pare che i grandi artisti e gli scienziati di oggi e di ieri si trovassero in questo particolare stato di coscienza la maggior parte delle volte che si sono messi al lavoro.
Giancarlo Di Bartolomeo Nicoletta Gava